RECENSIONE: La Citta dei Morti

La Città dei Morti, ad opera di Daniele Severin, è un’avventura fan made per un gruppo di personaggi di 5°-10° livello.

Gli eventi hanno principalmente luogo a Neverwinter, con una breve ma intensa visita nella speculare Evernight, città dello Shadowfell abitata perlopiù da non morti e malvage aberrazioni.

Trattandosi di un’avventura amatoriale, il sistema di valutazione che utilizziamo solitamente per le avventure ufficiali non si adatta bene alla valutazione di un modulo di questo tipo, per cui, invece della solita tabella, utilizzeremo una serie di punteggi su varie aree separate.

Presentazione: 9/10

La grande quantità di immagini nell’avventura e l’organizzazione dei contenuti impeccabile rende La Città dei Morti molto piacevole da leggere e da imparare. In linea con l’organizzazione di un cartonato ufficiale.

Narrazione: 6/10

Il background e la presentazione dell’ambientazione sono curati, ben scritti e forniscono un ampio quadro degli eventi fino al momento in cui i personaggi entrano in gioco.

Si nota un buon lavoro di ricerca nei confronti dei vari ambienti in cui si svolge l’avventura, insieme ad uno spiccato focus sulla narrativa.

L’impostazione della trama è classica, ma non per questo debole o scontata: un amore proibito tra un nobiluomo ed una popolana, il rapimento di costei da parte di forze oscure e misteriose, la sparizione di lui lanciatosi alla ricerca dell’amata e finito tra le grinfie dei non morti di Evernight.

Design: 2/10

Sfortunatamente il punto debole dell’intera avventura.
I personaggi si ritroveranno fin da subito lanciati al centro degli eventi, forse un po’ troppo forzatamente. Da qui l’avventura prosegue a ritmo serrato, fornendo ai giocatori poche (e spesso in un modo o nell’altro obbligate) opzioni per proseguire e scoprire chi ci sia dietro il delitto e quali cause lo abbiano scatenato.

La forzatura delle scelte dei personaggi, per quanto a volte possa essere l’unica opzione, non è mascherata abbastanza ai giocatori, che si renderanno quasi immediatamente conto di quanta poca influenza abbiano le proprie scelte sulla trama.

A rendere la valutazione ancora peggiore, la distribuzione dei contenuti è estremamente sbilanciata.

Il capitolo 1, che dovrebbe fungere da prologo per la parte interessante dell’avventura, il viaggio e l’esplorazione di Evernight, occupa più della metà del modulo, lasciando l’impressione che i capitoli 2 e 3, che dovrebbero essere i più interessanti ed eccitanti, siano stati scritti di fretta e non lascino abbastanza spazio per permettere ai giocatori una soddisfacente esplorazione del piano delle ombre.

Incontri: 6/10

Nel primo capitolo gli scontri sono ben bilanciati ed offrono il giusto grado di sfida, anche se generalmente deboli per un party esperto con personaggi di 9-10° livello.
Nel secondo capitolo vengono presentate delle possibili interazioni tra i PG ed il mercato di Evernight. Estremamente buona l’idea del dare la possibilità di utilizzare i dadi vita come valuta di scambio.
Il terzo capitolo, assai scarno, offre un breve dungeon come abitazione del BBEG (Big Bad Evil Guy) dell’avventura e tre scontri non particolarmente caratterizzati, ma con una buona organizzazione.
Lo scontro finale, ben bilanciato per personaggi di livello medio/basso, risulta anche qui fin troppo semplice per un party esperto di livello alto.

Difficoltà: 5/10

L’avventura in sé non presenta meccaniche complesse o richiede preparazioni extra da parte del master.
Gli unici ostacoli sono la troppa linearità, che potrebbe far storcere il naso ai giocatori se non gestita correttamente, e la grande quantità di scontri, che rendono la durata di questa avventura ben superiore a quella di una normale sessione.

Conclusione

In conclusione, l’avventura di per sé ha una solida base, una trama classica che difficilmente potrà deludere ed offre ottimi spunti per espandere una campagna a tema cittadino. Purtroppo l’attenzione posta nell’aspetto grafico non è uguagliata da quella per la narrazione, soprattutto nel secondo e terzo capitolo.

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